mercoledì 13 gennaio 2010

IL VALORE DELLE RELAZIONI (PARTE TERZA) di Marco Ferrini (Matsyavatara Dasa).

Non scoraggiatevi se non vedete subito i risultati: in realtà essi si stanno già strutturando ad un livello più sottile anche se voi non li percepite con gli occhi fisici, ma chi è esperto e sa guardare nel cuore li vede. Poiché tutto nel mondo è inscindibilmente collegato e per la legge universale della reciprocità tutto quel che è fatto è reso, per valorizzare noi stessi dobbiamo valorizzare gli altri, e lo possiamo fare se coltiviamo fiducia nelle loro qualità, esprimendo la convinzione che essi possono fare molto più di quel che credono ed essendo sempre pronti ad offrire loro parole di conforto nei momenti di bisogno, affinché il nostro ricordo possa aiutarli anche quando noi non ci saremo più o loro non saranno più con noi. Che le nostre parole e il nostro esempio di vita aiutino ad affrontare i momenti più duri, le prove più grandi, offrendo quell'energia e quella fiducia che serve per andare avanti anche se si è in salita, per poi magari scoprire - dopo la prima curva - che finisce la salita e inizia la discesa. Tanti di noi avranno già fatto questa confortante esperienza. Ogni individuo può realizzare se stesso se s'impegna in attività costruttive volte alla realizzazione spirituale, le uniche che profondamente soddisfano permettendo di esprimere al meglio la propria creatività e se coltiva relazioni che hanno scopo evolutivo, le uniche che colmano il cuore di gioia e che possono essere condivise con tutti, perché l'amore vero non è esclusivo. La relazione con Dio è quella che dovremmo più di ogni altra privilegiare, ma poiché ogni creatura è espressione del Divino, il rispetto, la premura, l'apprezzamento e l'affetto dovrebbero scorrere verso ogni essere. Il destino del corpo è incerto, improvvisamente possiamo morire per una grave malattia, per un incidente o per chissà cos'altro. Non sappiamo cosa possa succedere a questa struttura della materia nella quale abitiamo, ma abbiamo una grande certezza: se qui ed ora intraprendiamo il viaggio evolutivo, esso continuerà anche oltre la dipartita da questo corpo fisico e ciò che abbiamo seminato qui fiorirà altrove rendendo facile e veloce il nostro progresso. Rinasceremo in un ambiente favorevole, da genitori che ci educano amorevolmente, incontreremo persone speciali che orientano il nostro cammino. Cerchiamo di vivere in maniera più umile possibile impegnando le energie che il Signore ci dà al servizio Suo e per il bene di tutti, senza lamentarci se siamo chiamati a salire su di un trono o a sederci per terra. Se l'utilità è il principio e se l'utilità è funzionale ad uno scopo evolutivo, dobbiamo essere disponibili a fare qualsiasi cosa siamo chiamati a fare, al di là delle nostre preferenze egoiche. La Katha Upanishad spiega che è dal dovere che nasce il vero piacere, quello che dura e che appaga completamente. Parlare di temi come questi con chi ci sta più a cuore, con chi più è ricettivo, significa scambiare parole e gesti di amore: sono queste le effusioni del vero amore, le espressioni del più nobile tra i sentimenti. Amate, agite con il cuore, con spirito di gioco a favore del grande progetto evolutivo della vita. Questa attitudine vi dispenserà ogni gioia, vi permetterà di sviluppare ogni perfezione.

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