Nella cultura indovedica il maestro spirituale ha proprio questo ruolo, ovvero quello di riattivare le facoltà superiori della coscienza, di riaccendere l'ardore di vivere, trasmettendo valori sani ed elevati e la visione di un cammino che prosegua oltre le illusioni di una concezione materialistica dell'esistenza. In questo senso la funzione del guru è essenziale:
Tad vijnanartham sa gurum evabhigacchet
Samit-panih srotriyam brahma-nistham
Samit-panih srotriyam brahma-nistham
“Chi sinceramente ricerca la Verità [al fine di evolvere] dovrebbe avvicinare un maestro spirituale autentico e servirlo con devozione. È maestro colui che è fondato nella Realtà, che ha padronanza delle scritture sacre e proviene da una guru parampara [autentica].” (Mundaka Upanishad 1.2.12).
Il maestro spirituale è colui che è capace di destare l'essere dall'illusione che produce sofferenza, perché l'essere nella sua espressione più autentica, quella ontologica, necessita di valori assoluti, che quando vengono meno fanno sorgere i mali di cui si sta facendo portatrice la società di oggi: