giovedì 18 novembre 2010

L'UOMO OSTRICA (PARTE SECONDA) di Marco Ferrini (Matsyavatara Dasa).

Il condizionamento è qualcosa che limita, obbliga e perciò condiziona, rendendo difficili funzioni ontologicamente naturali, come ad esempio la manifestazione delle capacità superiori della mente. Secondo la definizione di Jung, la struttura psichica è quadripartita, possiede cioè due funzioni razionali, pensiero e sentimento, e due irrazionali, sensazione e intuizione; sono proprio queste funzioni che, secondo la letteratura vedica, vengono condizionate e inibite dalle cinque aree di condizionamento definite panca-klesha: avidya, asmita, raga, dvesha, abhinivesha. Il termine avidya indica la non conoscenza della propria vera natura, la mancanza di sapienza, di visione. Con ciò non s’intende un’ignoranza generica: una persona può essere dotta nelle varie branche del sapere e subire ciononostante questo condizionamento, se non ha coltivato la conoscenza del sé. È infatti l’ignoranza della propria natura spirituale che determina avidya, il più grande ostacolo nella ricerca della Verità e della Felicità. 

giovedì 4 novembre 2010

L'UOMO OSTRICA (PARTE PRIMA) di Marco Ferrini (Matsyavatara Dasa).

L’uomo ostrica è un essere umano inibito, bloccato. Anche se magari bolle dentro, trasuda, ha tic e ogni sorta di ansietà, non si muove, perché si è creato un guscio troppo duro, che inizialmente poteva funzionare come difesa - dinamica intrinseca alla sopravvivenza - ma poi ha finito per immobilizzarlo. Dove si sviluppa sull’epidermide una parte callosa? In una zona particolarmente sottoposta a sollecitazione. Bene, esistono anche i calli mentali; un callo mentale permette di difendere parti caratteriali emotive fragili, più esposte a sollecitazione, o a violenza. Dal momento che questo è un processo naturale, che sul piano emotivo si manifesta in particolare fra gli umani, va compreso come un meccanismo della Natura grazie alla quale si protegge la sopravvivenza della specie.