martedì 16 giugno 2009

COME USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA AMBIENTALE IN CUI CI TROVIAMO? (PRIMA PARTE). (Estratto della Conferenza di Marco Ferrini (Matsyavatara Dasa) tenuta a Padova in data 17 Gennaio 2009, sul tema 'Psiche e Ambiente').

La crisi economica attuale e ridefinizione generale del concetto di 'crisi'.Psiche e ambiente: come non cadere nel panico e non generare panico, questa potrebbe essere una prima chiave di risposta. La crisi economica diventa di proporzioni notevoli quando la si vive drammaticamente, quando ci si suggestiona nel credere che è meglio non intraprendere più niente ed allora essa non intacca più soltanto quel numero limitato di persone che hanno azioni in borsa, ma diventa estesa e diffusa, a causa del progressivo stato d'animo di sfiducia, per cui le persone avverano la propria profezia negativa. In questi contesti chi ha una psiche fragile, suggestionabile, si inibisce e tende a paralizzare le proprie attività ed, interagendo con gli altri, esercita la sua influenza negativa che va a destabilizzare altri campi psichici altrettanto deboli. Come da tutte le crisi se ne esce solo se si vede, oltre al pericolo, anche l'opportunità che la crisi porta seco, allora ci apriremo alla comprensione di dover migliorare ed aggiustare cose o aspetti della nostra persona, e questo è sempre un bene, un grande stimolo all'evoluzione. Qualsiasi crisi, se saputa accogliere e gestire, ci dà l'occasione di risolvere un nostro problema profondo. Perché profondo? Perché senza l'emergere della crisi noi non l'avremmo notato neanche come problema. Nel caso della crisi economica attuale: una certa parte del mondo avrebbe continuato a produrre finanza tossica e magari molti non avrebbero capito che certe forme illusorie di arricchimento sono infine destinate a scoppiare come una bolla psichica; la crisi attuale ci rimanda dunque all'urgenza di costruire un'economia più sana. Quando perdiamo qualcosa dobbiamo saperlo accettare, cercando di trarne la giusta lezione per crescere e migliorarci; dobbiamo avere il coraggio di capire anche l'importanza di aver perso. Tra l'altro, a volte, certe perdite non sono in realtà tali, ad esempio quando si perdono cattive abitudini o persone che non aiutano la nostra evoluzione. La crisi è un'ottima occasione per metterci in discussione. Per gestire e superare la crisi, il suggerimento è di non cessare mai di investire in noi stessi, nell'attività in cui crediamo, nella nostra e altrui formazione. Cerchiamo di non creare una società che dipende drammaticamente dall'esterno: diventiamo noi gli attori-autori del nostro benessere, e qui non intendo ovviamente soltanto quello in termini economici. Cerchiamo di ripensare a noi stessi e alla vita che stiamo conducendo, rinnoviamoci e rinnoviamo, ridefinendo la nostra priorità di valori, senza essere schiavi di sistemi di pensiero indotti, automatici, quando crediamo di pensare e invece sono altri che pensano per noi. Sforziamoci in ogni momento di dedicarci a quel che facciamo con impegno e con gioia, con motivazione elevata finalizzata alla crescita spirituale nostra e altrui, perché solo così trarremo soddisfazione dalle nostre azioni: se compiute in maniera accurata, per un fine superiore, esse producono un valore reale e un arricchimento significativo.

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