lunedì 22 giugno 2009

COME USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA AMBIENTALE IN CUI CI TROVIAMO? (SECONDA PARTE).
(Estratto della Conferenza di Marco Ferrini tenuta a Padova
in data 17 Gennaio 2009, sul tema 'Psiche e Ambiente').

Buone relazioni alla base di una buona economia.
Il primo investimento di tempo e di energie è importante che sia fatto nelle relazioni, che sono il patrimonio più grande della vita se fondate su valori autentici, quando cioè il rapporto è caratterizzato da lealtà e sincerità: sin-cero vuol dire “senza cera”, quindi senza maschera. Non sempre è bene ed utile dire la verità nuda e cruda, basti pensare al caso estremo in cui un rapinatore armato dovesse entrare in casa nostra e, con l'intenzione di uccidere nostra madre ci chiedesse dove si trova; l'importante è comunque non dire mai quel che non è, ogni nostra parola deve sempre avere un fine costruttivo. Si deve credere in quello che dice e in ciò che si fa, parlando e agendo con tutto il cuore e l'anima, per uno scopo evolutivo: ciò risana le relazioni, il carattere, le abitudini e migliora anche l'economia, a dire il vero migliora l'intera esistenza, restituendole senso. Se invece si privilegiano le futilità, la superficialità e i prodotti senza valore, da molti spacciati come pregiati, si rovina progressivamente ogni aspetto della nostra vita. La qualità dell'economia non è separata dalla qualità delle relazioni: non può prosperare se imbrogliamo o inganniamo gli altri. Per un po' gli affari possono anche sembrarci redditizi, ma poi ci ricade tutto addosso. Se si possiede una fornace per fare mattoni, ci s'impegni a produrre migliori mattoni, in maggiore quantità, ma anche ci si assicuri che alle persone che vi lavorano non manchi qualcosa di essenziale, che siano nelle più idonee condizioni per affezionarsi al servizio che stanno facendo, che siano capaci di una buona organizzazione e gestione del tempo e di buone relazioni. Si presti attenzione anche alla qualità della propria e altrui alimentazione, poiché essa rappresenta un aspetto tutt'altro che secondario nel determinare la qualità della nostra coscienza e della nostra vita nel suo complesso, in ogni campo di attività. Curatevi di mangiare cibi naturali, che non sono impestati da pesticidi, che non sono passati per dieci piazze di mercati e decine di frigoriferi, che non hanno attraversato gli oceani per arrivare sulla nostra tavola. Aiutate voi stessi e gli altri a nutrirvi in maniera più genuina, specialmente evitando cibi che scaturiscono dalla violenza o quelli prodotti per guadagnare di più e dare sempre meno. Ci sono al riguardo interessanti ricerche scientifiche di cui c'è ampia documentazione: in un campus universitario americano, ad esempio, semplicemente per l'aver migliorato e incrementato la qualità dell'alimentazione, c'è stato un incremento della qualità della vita rilevantissimo in soli sei mesi: non c'è stato più bisogno di poliziotti in aula, non più necessità di mediatori per sedare le risse tra studenti e tra studenti e insegnanti, e così via. L'esperimento è continuato per tre anni e si sono registrati trasformazioni migliorative enormi, introducendo un cibo sano prodotto con metodo biologico e biodinamico, facendo attenzione a mangiare ad orari regolari. Anche l'economia di quell'Università ha avuto un ottimo incremento: prima era un luogo in cui si viveva con difficoltà, con pesanti problematiche relazionali, dal quale studenti e docenti tendevano a fuggire, e progressivamente si è trasformato in un ambiente piacevole, ricercato, ambito. Dunque, come abbiamo già sottolineato in precedenza, l'economia si crea in molti modi e prima di tutto con buone relazioni: rapporti di fiducia, stima, affetto, solidarietà, lealtà, sostenuti dal pensiero che se diamo qualcosa a qualcuno non è perduto, dare non è mai una perdita, bensì un investimento, che produce un valore reale che non conosce svalutazione. Quanto più ci si separa dai princìpi etico-morali e spirituali, tanto più si crea, anche quando non ce ne accorgiamo, un'economia tossica. Pensiamo ai grandi artisti della storia: le loro opere sono rimaste nei secoli nella misura in cui essi avevano messo il cuore e l'anima in quell'opera, nell'intento di offrire un contributo alla società; chi ha agito superficialmente è entrato nell'oblio del tempo. Tutto quel che facciamo ha valore nella misura in cui noi ci crediamo, non in maniera frammentata, discontinua, ma con intensità costante, con propensione costante verso il bene e la perfezione. Sappiamo che la perfezione non è umana, non dobbiamo pretendere di essere perfetti, ma possiamo camminare con umiltà sul sentiero della perfezione, apprendendo ogni cosa nuova con lo stupore e l'entusiasmo dei bambini, con gioia applicandola nella nostra vita, consapevoli di quanto ancora c'è da imparare. Più si approfondisce lo studio della matematica, ad esempio, più comprendiamo che le funzioni numeriche sono illimitate, più entriamo nel mondo della fisica più realizziamo la meraviglia dell'atomo, la struttura più piccola della materia, la cui energia può essere utilizzata e per fini evolutivi e per fini distruttivi, come nel caso della bomba atomica. Collegandoci a ciò, concludiamo sottolineando l'importanza della motivazione che sta a fondamento di ogni agire: se essa è costruttiva sarà costruttivo quello che fate e sempre ben fondata sarà la vostra finalità. Quest'ultima dovrebbe rimanere elastica, dovremmo essere sempre pronti a modificarla, perché la finalità di oggi può non essere la finalità di domani, perché domani potremo fare delle scoperte che ci inducono a ridefinirla e a riorientarla, ma attenzione a non perdere la motivazione costruttiva basata su sattva guna, sulla ricerca di equilibrio e di benessere interiore per noi e per gli altri, sul desiderio imprescindibile di realizzarci a livello spirituale e di aiutare gli altri ad evolvere, presupposti essenziali per garantire nel tempo la qualità della nostra finalità.

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