mercoledì 8 luglio 2009

IL CAMPO PSICHICO KARMICO FAMILIARE COLLETTIVO.
Intervento tratto dal settimo seminario del Corso di Counseling per l'Armonizzazione e lo Sviluppo della Personalità, tenutosi in data 18 e 19 Aprile 2009 da Marco Ferrini.

Le affinità karmiche risultano essere alla base delle relazioni familiari, ma producono anche altri tipi di rapporti: amicali, professionali e simili. Ciò che andremo ad esporre ha comunque valenza universale ed è alla base di tutte le nostre relazioni con qualsiasi persona ed anche con gli animali, poiché anche alla base dei rapporti con esseri di altre specie ci sono sempre i legami karmici. La tesi che voglio esporre, sulla base delle conoscenze antropologiche, umanistiche, filosofiche, psicologiche e scientifiche della tradizione indovedica, è la seguente: i membri familiari sono tutti in rete in quello che ho definito “campo psichico karmico familiare collettivo” (denominato CPKFC). Per membri familiari intendo sia i membri della famiglia di origine, sia i membri della famiglia attuale, quindi dai parenti più stretti, a quelli più lontani. Questa rete familiare si sviluppa da una comune tipologia di samskara o registrazioni psichiche inconsce, nella fattispecie i samskara degli antenati fino a quelli dei propri genitori. Tale rete karmica si espande sulla spinta della forte interazione emotiva ed affettiva che si sviluppa tra i membri della famiglia. Per estensione chiunque venga in contatto per ereditarietà, parentela, solidarietà o frequentazione con uno qualsiasi di questi membri familiari, entra nella stessa rete e la estende, poiché comincia ad interagire con i samskara attivati da quegli individui e da quel gruppo nel suo complesso. L'effetto è l'irretimento. In tal modo, attraverso l'interazione dei samskara, i quali tendono ad aggregarsi secondo contenuti inconsci emotivi e psichici analoghi, della stessa categoria, si estende sempre più un determinato tessuto di affinità karmiche, come quando un diapason suonando ne mette in risonanza altri. Sempre sulla base di tali interazioni karmiche, nell'atto della procreazione i genitori tendono ad attrarre esseri che hanno samskara affini ai propri. Entrando in una determinata matrice o yoni e poi in un determinato nucleo familiare, l'essere che è stato richiamato da samskara affini ai propri viene ulteriormente influenzato dai samskara dei genitori e dell’ambiente in cui essi vivono, cosicché si crea una sempre più forte interazione affettiva ed emotiva che stringe ulteriormente i legami tra i membri della famiglia. Il legame potente che si sviluppa tra genitori e figli si spiega dunque con il fatto che essi hanno e sviluppano sempre più samskara in comune; per questa ragione i figli sono inconsciamente portati a vedere nei genitori parti di se stessi, o comunque persone a loro molto simili e vicine, anche quando il comportamento dei genitori è riprovevole e riconosciuto come tale dalle componenti più razionali della psiche. Poiché nel nucleo familiare la madre e il padre trasmettono con il proprio comportamento e con l’ambiente che essi creano determinati samskara ai propri figli, con i quali già condividono una consistente affinità karmica, si sviluppa tra di essi un attaccamento inconscio quasi viscerale, che soprattutto si costituisce durante l'infanzia del bambino quando la facoltà del discernimento e la capacità di autonomia affettiva non sono ancora sufficientemente sviluppate. Simili esempi eclatanti si trovano nella storia della letteratura occidentale ed orientale di tutti i tempi, basti pensare a Dostoevskij e alla sua celebre opera “I Fratelli Karamàzov” o all'epica mahabharatiana in cui Dhrtarastra, pur riconoscendo l'egoismo, la natura perfida, violenta, malvagia e invidiosa del figlio, lo asseconda nel suo delirio di potere che porta alla rovina milioni di persone oltre a loro stessi. Si possono individuare samskara di due principali categorie: quelli personali e quelli collettivi. I samskara personali sono registrati nell’inconscio personale che, a livello ancora più profondo, comunica con l’inconscio collettivo dell'estesa rete dei samskara parentali e quest'ultimo, ad un livello ancora più profondo, con l’inconscio collettivo universale. Dunque se uno riuscisse a percepirsi e a sondarsi in profondità, individuando i propri samskara personali e collettivi, scoprirebbe di trovarsi in rete con chiunque: con Napoleone, Gengis Khan, Nerone, Platone, Pitagora, Lao Tze e tutti gli esseri che sono esistiti e di cui permangono le tracce psichiche inconsce registrate e depositate nello spazio-tempo. Gli stessi atomi, aggregandosi in forme diverse, costituiscono i corpi di tutti gli esseri, ed ognuno dei jiva o esseri presenti in questi corpi opera sulla base di registrazioni psichiche accumulate nel corso di svariati migliaia di anni. Dunque sia nel tempo che nello spazio, sia nel micro che nel macro, siamo tutti indissolubilmente collegati dai samskara che abbiamo attivato. Realizzare i nostri collegamenti sottili a livello universale richiede una capacità di visione e di consapevolezza molto sviluppate, mentre è piuttosto facile intuire quanto siamo fortemente connessi e interdipendenti a livello affettivo e familiare, quasi come se fossimo legati da invisibili catene, per i più indissolubili.

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